lunedì 9 marzo 2015

Rimpianto

Avrei voluto sfiorarti.
Avrei voluto toccarti,
vedere se tutto era realtà
o sogno al quale non avrei mai voluto destarmi.
I tuoi occhi ora guardano
nuovi orizzonti,
le tue mani
stringono altre speranze.
La mia strada un vicolo buio.
I miei precipizi hanno
folte distese.
I miei piedi sono coperti
di fertile terra.
Tutto ciò che penso,
che sento, che mi
scorre dentro è essenza
di ciò che sono.
Ogni mia parola,
ogni mio gesto
pesa quanto dimostra
di pesare,
non ha sottintesi, sono così con tutti
i miei pregi, i miei difetti.
Amo le tue mani che stringono altre cose,
la tua strada che cerchi sempre di asfaltate.
Amo di te ogni cosa.
Guardo i minuti che contano le ore,
quando il tempo si prende del tempo,
quando il tempo ci lascia poco tempo.
Tengo nell'animo troppe verità nascoste,
è difficile trovare a tutto una risposta.
Seguo la via che i mie passi sembrano indicarmi.
Una strada ombrata d'incertezze,
con tutti i sui dolori.
Ed io mi sento una foglia perduta
che assume i grigi colori di novembre,
in un paesaggio di malinconica


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