La
campagna veste d'argento,
Gli
alberi fantasmi bianchi,Fissano lo sguardo al cielo così poco chiaro.
Impetuoso è il fruscio del vento,
Giunge sibilante alle mie orecchie,
É il buondì di tutti i giorni.
Quanta grazia contemplano i miei occhi,
M'incammino su e giù,
Raccolgo i sassi come facevi tu.
Mi torna in mente
La stagione passata,
Nel tempo in cui eri qui.
Giocherellando in questo disteso cascinale,
Quando i tuoi passi affondavano sulla neve.
Il freddo ti sfiorava appena.
Quanta allegria nelle tua voce,
Parole che echeggiavano come note.
Mentre dicevi al nonno:
“Un goccino nonno, un goccino”
"Non lo diciamo a papà che ho bevuto il caffè"
Quanto amore hai dato ai tuoi poveri nonni.
Oggi come allora nevica.
Non più rumorose le nostre giornate.
Eccomi qua da sola con Berna è Sissi, le nostre cucciole.
Percorro tutti i giorni lo stesso cammino.
Mi si attanaglia la gola,
Ingoio lacrime di sconforto.
Trilla il mio telefonino,
Distogliendomi per un attimo dalla malinconia,
Ecco è la tua voce:
“Ciao nonna! Come stai ?”
“Ciao amore, bene Milù e tu?”
“Bene nonna, ho fatto la recita all'asilo sai?”
“Bravo amore mio”
“Adesso però sono in vacanza”
Nel sentirti recitare la poesia del S. Natale
Accelerano i battiti del mio cuore
Hai appena tre anni, e sei già un ometto.
Guardo il nonno,
E nel sentire la tua vocina esile,
Gli occhi gli si illuminano lucidi,
La voce soffocata dal dolore,
Nel vano tentativo di nascondere le sue emozione.
Vorrebbe stringerti forte al petto.
Ricevere quelle tenerezze che ci mancano dal profondo.
Ti vogliamo bene, ti amiamo Milù.
Si! Non quanto il mondo che è piccolo piccolo così come tu dici...
Ma quanto l'universo, immensamente, infinitamente, smisuratamente.
Mirella
Di Faziowww.google.it
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